Ottovolante - il forum delle compagnie

E' tornato di moda il cappello, a testa alta

« Older   Newer »
  Share  
micia gatta
icon4  view post Posted on 16/10/2010, 12:38     +1   -1




A testa alta
in UnoDueTrend

In passato era uno status symbol, oggi il cappello ha lasciato spazio ad altri accessori, anche se non esiste eleganza senza copricapo. La hats designer Laura Marelli, della "Gallia e Peter", ci spiega come sceglierlo e portarlo

Non esiste eleganza senza cappello. Lo diceva Mariuccia Gallia negli anni '60. E lo ripete oggi Laura Marelli, hats designer e titolare della quarta generazione di Gallia e Peter , la più antica modisteria di Milano, annoverata tra le Botteche Storiche del Comune, che ci accoglie nel suo atelier laboratorio, che dal primo gennaio 2011, a malincuore, trasferirà da via Montenapoleone 3 a via Moscova 60. Una scelta non facile, ma quasi obbigata visto che il mondo del cappello è in via d'estinzione. «Si è persa - ci racconta Laura Marelli - la cultura del cappello. Oggi si tende a valorizzare altri accessori, come la scarpa e la borsa . Il trasporto del copricapo poi è spesso voluminoso e costoso. E questo mal si concilia con la vita pratica di tutti i giorni, che richiede cose più comode, ma soprattutto pratiche. Inoltre, molte sono convinte che togliersi il cappello equivalga a spettinarsi».

E proprio pensando alle donne moderne Laura Marelli, che collabora con i più noti stilisti e può vantare la propria etichetta da Barneys a New York, ha reinventato il copricapo. «Sempre più signore usano lo scooter per muoversi in città. Per loro ho realizzato cappelli che, grazie a un elastico, non volano via e, potere del cashmere, sono morbidi e al tempo stesso caldi. E che una volta arrivati a destinazione, si possono mettere in tasca». Ma non è tutto. Tra le novità firmate Gallia e Peter anche un cappello che non è un cappello, come lo definsice la stessa Marelli. Si tratta di un foulard foderato sempre in cashmere che all'occorrenza, quasi per magia, si trasforma in un cappello. Nel guardaroba non dovrebbe poi mai mancare un berretto da pioggia (Laura Marelli ne propone 5 modelli). Tra le new entry di questa bottega storica, dove si può scegliere tra due collezioni l'anno di almeno 200 capolavori (300-500 euro l'uno), il cappello in pelle laserata e il cerchietto con applicato un capellino, di gran moda in questo periodo.

Che si tratti di un Borsalino, di una semplice cuffietta di lana o di un baschetto, ogni donna deve scegliere il modello che le sta meglio e portarlo con eleganza e disinvoltura. A differenza di qualche anno fa, quando il cappello era uno status simbol e le signore di buona società non osavano uscire di casa senza, oggi chi lo indossa deve possedere almeno un po' di autoironia e di sicurezza in se stessa, deve piacersi senza sentirsi goffa, altrimenti meglio evitare di indossarlo. Ma come sceglierlo? «Bisogna ricordarsi che il cappello - ci spiega Laura Marelli - circonda il viso e se non si sceglie quello giusto è inutile truccarsi da diva. Il cappello infatti può abbellire, valorizzare e nascondere. Ma anche annientare. Ci sono donne che si possono definire tete à chapeau, ovvero che vestono bene tutti i modelli. Si tratta però di una minoranza. Per trovare quello giusto al nostro viso bisogna provarne tanti, anzi tantissimi. Il segreto è di abbinarlo al viso, mai al vestito».

Di seguito qualche dritta suggeritaci da Laura Marelli per andare a testa alta.
Come si sceglie. Le donne di bassa statura dovranno evitare i modelli con calotta alta che, a differenza di quanto si pensa, non allungano, anzi creano una sproporzione visiva. Va bene invece la cloche: rialzata davanti tende a slanciare. Le alte eviteranno la tesa molto ampia e le piccole toque, che per motivi opposti, creano squilibrio.
Quando e come metterlo. Non ci sono regole precise. L'importante è sentirsi a proprio agio, per poterlo portare con disinvoltura. E quello giusto aumenta la sicurezza. Ci si sente seducenti e protette come dietro a un paio di occhiali da sole.
Il più facile da portare. Sicuramente il basco, perché è molto duttile e versatile. E poi il colbacco, quello a pelo lungo, perché incornicia e addolcisce il viso.
Il più difficile da portare. Quello di lana a coste, tipo calotta. Tutti i difetti si accentuano, il naso è evidenziato, le imperfezioni della pelle si notano di più.
Il più seducente da portare. È quello a testa larga perché dà uno sguardo "filtrato" e un po' misterioso. Gli uomini lo trovano poi elegante e sexy al tempo stesso. Rimane comunque in gara con la veletta, oggi di gran moda.
Come metterlo in valigia. Si riempie accuratamente la calotta con piccoli indumenti tipo calze e foulard, poi lo si adagia sul fondo della borsa completamente vuota e intorno si dispone tutto il resto.
Come conservarlo. Se non si hanno cappelliere o scatole rotonde, l'ideale è riempirlo di carta velina. Poi si mette su una mensola o in un cassetto, l'importante è che la base rimanga assolutamente piatta.
Piccolo galateo. Una volta, quando l'eleganza era indissolubilmente legata al cappello, le regole erano precise. Adesso? Il consiglio è di farsi guidare dal buon senso.Marcella Gaudina
 
Top
0 replies since 16/10/2010, 12:38   196 views
  Share